giovedì 5 febbraio 2009

SI CHIAMANO POPOLO DELLE LIBERTA'

Oggi al Senato della Repubblica è stata approvata a maggioranza una norma intollerabile: i medici dovranno denunciare gli immigrati clandestini, la tassa di soggiorno aumenta da 80 a 200 euro, le persone senza fissa dimora verranno schedate e come se non bastasse si autorizzano le ronde purché non armate.
Si chiamano Popolo delle Libertà, ma vogliono imporre leggi indegne per un Paese civile.
Impongono, o tentano di imporre, limiti inaccettabili alla libertà delle persone, sorvolano sul sacrosanto principio del segreto professionale, obbligando i medici ad andare contro il loro stesso codice deontologico. Ma non si pensano agli effetti. I clandestini, per paura, non si faranno più curare dalle nostre strutture pubbliche, incentivando probabilmente vie mediche alternative quanto mai pericolose. I diritti umani vengono così tristemente dimenticati e sorpassati dalla questione della cittadinanza.
Nel contempo, il Governo si intromette con provvedimenti legislativi negli aspetti più delicati e intimi della vita delle persone. E’ un paradosso, ma se da una parte non si vogliono più garantire le cure necessarie alle persone senza cittadinanza, dall’altra si impongono cure, basti pensare al caso di Eluana Englaro.
Oggi, nel mirino ci sono gli extra comunitari poiché proprio queste leggi liberticide vengono dapprima applicate sui soggetti più deboli colpendo nel contempo la sensibilità dei cittadini che in questo momento sono spaventati dalla tremenda crisi attuale nonché dalla dilagante violenza urbana. Timore che senza dubbio viene alimentato e amplificato da un sistema mediatico che con ossessiva maniacalità si occupa più della provenienza del colpevole che della gravità del reato commesso.
Ma superato il limite, abbattuto il principio, dove ci si ferma? Come persone civili ci si deve indignare dinnanzi a questi atti legislativi che pestano i diritti umani, il vivere civile, la dignità umana.
E’ davvero da questo governo che vogliamo essere rappresentati nel mondo?
E’ davvero quello che vogliamo a sessant’anni dalla approvazione della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo?

1 commento:

  1. ..ma come si risolve allora, il problema della dilagante violenza urbana?, mi piacerebbe vedere delle serie proposte, sopratutto attuabili.Poco tempo fa, alle 11 di sera ho accompagnato mio figlio alla stazione a prendere il treno per Roma, e per la prima volta, mi sono sentita davvero in pericolo, con la conseguente delusione ed amarezza, che dopo tanti anni non sono più libera di girare per la mia città. Nonostante avessi preso precauzioni con abbigliamento dimesso, senza borsa nè gioielli, sono stata inseguita da gruppi di extracomunitari di diversi colori, maleducati fastidiosi e insistenti..fino a che un gruppo di ragazzi mi ha gentilmente scortato alla macchina, lasciata naturalmente sotto il controllo di un parcheggiatore abusivo..mi è stato "consigliato" più volte di non andare più alla stazione da sola..ma mi chiedo perchè,non ho più il diritto e la libertà di accompagnare un figlio, senza dover chiedere ad amici o parenti di "scortarmi". Non sono mai stata razzista, spero di non diventarlo mai...però sono davvero tanto, tanto stufa...e mi aspetto di vedere finalmete un serio programma contro la delinquenza e la criminalità, di ogni genere e colore, prima che i cittadini siano costretti a difendersi da soli.

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