mercoledì 8 aprile 2009

IL SENSO VERO E ATTUALE DELLA RESISTENZA

Uno dei primi atti importanti del mandato amministrativo del Consiglio Provinciale fu la richiesta, il lavoro sulla richiesta e l’ottenimento, il 25 Aprile del 2005, della medaglia d’oro al merito civile per la Resistenza. E sono sinceramente fiero che questo mandato termini con la visita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano il 23 aprile, al Cimitero Partigiano di Coazze.Questa notizia mi da la possibilità di chiudere questi editoriali, anche se con qualche giorno in anticipo rispetto all’anniversario della Liberazione, ricordando il valore della resistenza, non solo dal punto di vista simbolico – istituzionale, ma per il significato storico, politico e culturale che ha avuto nella nascita della nostra democrazia e per il messaggio di grande attualità che ancora contiene.Spesso, presenziamo a celebrazioni che commemorano i caduti e i fatti d’arme, e in tali occasioni dobbiamo sforzarci di ragionare sullo spirito vero con cui si era costruita la Resistenza, quello spirito che ha fatto sì, che per la prima volta dopo centinaia di anni, le persone prendessero in mano il loro destino costruendo – attraverso gli ideali e la lotta- l’idea di Nazione.Formalmente, nessuno disconosce i valori della resistenza anche se sovente viene eluso o tradito lo spirito che ha creato l’Italia in cui viviamo. L’eredità della Resistenza risiede oggi nel concetto di libertà, con cui non intendiamo solo (e non lo intende la Costituzione Repubblicana) la libertà di parola, pensiero o religione, ma anche la libertà dal bisogno. Un Paese democratico deve garantire non solo libertà ed uguaglianza ma soprattutto il riconoscimento del diritto al lavoro, come fondamentale strumento di liberazione dal bisogno, e se questo vuol dire che dopo tanti anni di interventi,anche legislativi, di contenimento salariale, si richiede di intervenire sui redditi più alti, non si pratica un’angheria, ma un’operazione di solidarietà ed un’equa e necessaria redistribuzione della ricchezza.

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